- Lanciare una startup : Il prodotto e il mercato
- Lanciare una start-up: L’ecosistema
- Lanciare una startup : Costruire un team
- Lanciare una startup : Errori operativi
- Lancio della start-up: Errori operativi
- Lancio della start-up: Suggerimenti per i bonus
- Che ne dite di un riassunto? Come avviare una startup
Lanciare una startup è come fare un salto nel vuoto con una sana dose di entusiasmo… e anche qualche illusione. Si pensa di poter spaccare tutto, di avere l’idea giusta e di dover solo lavorare sodo per farla decollare. Ma, in realtà, ci vogliono… molti errori. 🥲
Toinon Georget, CEO di Waalaxy, non fa eccezione. All’età di 21 anni ha lanciato la sua prima azienda nel bel mezzo degli studi. Ha poi commesso tutti i classici errori da imprenditore alle prime armi. 🙃
Oggi condivido i 21 errori che ha commesso nel lancio della sua startup e come evitarli! 👇🏻
Lanciare una startup : Il prodotto e il mercato
Prima ancora di pensare a “raccogliere fondi” o “scalability”, c’è una cosa che non potete permettervi di tralasciare: il vostro prodotto e il vostro mercato. Ed è proprio qui che Toinon, come molti imprenditori di start-up, ha commesso i suoi primi grandi errori. Troppe idee, poco ascolto e il desiderio di risolvere tutto in una volta ✨
Errore 1: voler fare tutto insieme
Quando ha lanciato Waapi, voleva digitalizzare l’intera esperienza del campeggio. Dal check-in online alle prenotazioni delle attività, dalle foto dell’inventario al social network del campeggio…🏕️
« Avevamo un’app che faceva tutto… ma tutto sbagliato. »
Il problema? Nel tentativo di soddisfare tutte le esigenze in una volta sola, nessuna funzione era davvero completa. È il classico errore del“prodotto coltellino svizzero“: si vogliono fare troppe cose, si perde la concentrazione e alla fine non si risolve nessun problema reale per il target. 🎯
Errore 2: non concentrarsi su un problema chiave
Voleva accontentare tutti. Risultato: nessuno si è riconosciuto nel prodotto. 🙃
« Non stavamo risolvendo un problema fondamentale per il gestore del campeggio. »
Quando hanno mostrato l’app ai gestori dei campeggi, ognuno ha reagito con una caratteristica diversa. Uno diceva “la tua parte di social network è bella, ma manca ”quella”, un altro diceva “ah, ma avrei bisogno di quella”… in breve: nessuno riusciva a trovare quello che stava cercando. E per una buona ragione: il prodotto non era focalizzato su un’esigenza chiara. ✨
Morale della favola: se volete vendere, iniziate risolvendo un problema reale. Non dieci piccoli “sintomi”. Solo uno. Ma in modo approfondito. 🔍
Errore 3: credere che la concorrenza sia un problema
Trascorreva il suo tempo a scrutare ciò che facevano gli altri. E ogni volta che un concorrente lanciava qualcosa di nuovo, si diceva che doveva fare lo stesso. 💻📊
« Non appena un concorrente rilasciava una funzionalità, volevamo copiarla. »
Ma invece di concentrarsi sulla loro visione del prodotto, hanno finito per voler assomigliare a tutti gli altri. E quando si vuole assomigliare a tutti gli altri… si perde ciò che ci rende diversi. Risultato: il prodotto è andato completamente fuori strada 😢.
Toinon lo dice senza mezzi termini: all’inizio, non ti importa nulla della concorrenza. Ci sono sempre persone non servite, curiose o che non conoscono nemmeno le soluzioni già esistenti. Meglio concentrarsi su di loro che perdere tempo a copiare gli altri. 🚫📋
Errore 4: non parlare mai con i clienti
Ha passato mesi a sviluppare… senza uscire di casa. Letteralmente. E solo quando fu il momento di mostrare il prodotto ai potenziali clienti, apparvero le vere bozze. 😅
- “Avete una sincronizzazione con il mio CRM?”.
- “Sono in una zona bianca, avete una modalità offline?”.
« Abbiamo trascorso un anno a codificare nella nostra camera da letto. Senza mai parlare con nessuno. »
No. Non c’è niente di simile. Niente del genere. Perché no? Perché non si erano mai presi il tempo di parlare con i clienti. 😬 Parlate con i vostri utenti il prima possibile. Altrimenti si corre il rischio di costruire qualcosa che sembra bello… ma è inutile 🥲.
Errore 5: pensare di conoscere il cliente meglio di lui.
« Oggi comincerò a parlare con le persone a cui voglio vendere. »
L’errore che sottolinea è credere di sapere già di cosa hanno bisogno le persone. Spoiler: 9 volte su 10 è sbagliato. 🤓
Spiega che avrebbe dovuto fare quello che fa un terapeuta: fare domande, scavare, ascoltare, capire le vere rotture, le frustrazioni, le soluzioni esistenti che non funzionano. È questo che dà le giuste intuizioni. È questo che crea un prodotto o un servizio che vende 💥.
Volete vendere? Non iniziare a costruire. Inizia ascoltando.👂🏻
Lanciare una start-up: L’ecosistema
Quando si avvia un’attività in proprio, ci si trova subito in un mondo a sé stante: incubatori, concorsi, aiuti pubblici, articoli di stampa, sostegno da ogni parte… Tutto ciò può sembrare lusinghiero, rassicurante, pro 🤗.
Ma, in realtà, tutto questo può anche farvi perdere un sacco di tempo e allontanarvi da ciò che è veramente importante: il vostro prodotto e i vostri clienti. Ecco cosa ha imparato Toinon. 😅
Errore 6: credere che l’ecosistema vi aiuterà ad avere successo
« In fin dei conti, siete gli unici a portare avanti la vostra attività. »
All’inizio pensava che tutte queste persone lo avrebbero aiutato a costruire la sua attività. Gli incubatori (come quelli tecnologici francesi) danno l’impressione di essere ben supportati. Il governo ha iniettato denaro. I grandi gruppi hanno organizzato “innovation” competizioni con investitori/business angels. Tutti hanno detto di essere impegnati nelle startup. 🧑💼🤝
Ma la realtà è che ognuno sta giocando la propria partita.
- I grandi gruppi? Vogliono migliorare la loro immagine.
- Il governo ? Vuole mettere in mostra una nazione di startup ad alte prestazioni 📈
- Gli incubatori? Devono dimostrare che “accompagnano” belle scatole.📦
E se dobbiamo essere molto chiari: se la vostra scatola affonda, nessuno verrà a salvarvi.🥲
👉 Risultato: Si ha l’impressione di andare avanti, mentre in realtà… si sta galleggiando.
Errore 7: redigere un business plan di 40 pagine… per nessuno
Toinon racconta di aver trascorso tre settimane chiuso nella sua stanza a scrivere un piano aziendale completo: studio del mercato, previsioni finanziarie, scenari di crescita, proiezioni a cinque anni… Tutto quello che gli era stato detto di fare 😇.
👉 Tranne che nella realtà:
- A questo punto, non sapete nemmeno cosa farete la prossima settimana 📆.
- Nessuno legge il vostro documento (tranne forse il vostro banchiere, e anche in quel caso).
- Nel frattempo, il vostro reparto non va avanti. Non parlate con nessuno. Non si vende nulla.🛍️
Il suo consiglio: se avete davvero bisogno di questo doc (per sollevare, ottenere aiuto o rassicurare un partner), fatelo fare a qualcun altro. Un libero professionista, un commercialista. Sarà fatto meglio e voi resterete concentrati sul campo.
Errore 8: vincere gare… inutili
« Eravamo molto bravi a lanciare… quindi abbiamo vinto. »
Hanno vinto diverse competizioni con Waapi. Il pitch era ben affinato e sapevano come vendere il loro concetto. Il problema? Nessuno di quei concorsi era il loro cliente🙃.
Dice una cosa molto giusta: “È facilissimo convincere chi non conosce il vostro mercato che lo conoscete.” Spieghi un problema, parli della tua soluzione… e boom, hai un prezzo. 🎤🥇
Ma, nella vita reale, questo non fa progredire la vostra attività.
- Non state costruendo nulla 🏠
- Non vendete nulla 🌟
- Spendete energie per compilare file… per un guadagno che spesso è ridicolo 😒
👉 Sintesi: serve soprattutto a rafforzare l’ego.
Errore 9: affidarsi all’aiuto invece di vendere
« Avevamo raccolto 100.000 euro di sovvenzioni… e di conseguenza non stavamo facendo vendite. »
Questo è uno dei punti che critica maggiormente: il falso benessere creato dalle sovvenzioni. Hanno ottenuto schemi pubblici, prestiti a tasso zero, sovvenzioni… che hanno permesso loro di vivere per diversi mesi senza vendere davvero 🧐.
Ed è questa la trappola: finché hai soldi sul conto, puoi dire “va bene”. Non avete bisogno di clienti subito. State rimandando il momento della verità. 😬
Ma poi è successo: la fine delle sovvenzioni. E lì, non c’era più scelta. Bisognava generare vendite, altrimenti si tornava a casa. Ed è stato allora che hanno iniziato a fare veri affari 🤓
Errore 10: credere che la stampa cambierà tutto
Quando un giornalista lo contattò per scrivere un articolo, ne fu entusiasta. Pensava che gli avrebbe portato visibilità, clienti e affari. Poi l’articolo è uscito. E poi… niente. Non una vendita. Neanche un’e-mail. Non un effetto.
Perché? Perché i media tradizionali non raggiungono le persone giuste. Soprattutto nel B2B, non funziona. L’ha imparato nel tempo: gli articoli su BFM sono buoni per l’ego, ma non fanno firmare un cliente. 📝
Lanciare una startup : Costruire un team
Potete avere il miglior prodotto del mondo, le migliori idee… se non siete circondati dalle persone giuste, non durerà a lungo. Sono le persone a fare o a distruggere una start-up. Quando si lancia una start-up, il reclutamento o la collaborazione non si fanno alla leggera. ✨
Errore 11: unire le forze per i motivi sbagliati
È un errore associarsi a qualcuno solo perché il sentimento è giusto.
All’epoca erano in due. Lavoravano nei campeggi, avevano avuto una buona idea, volevano avviare un’attività… così si sono messi insieme. Logico, no? Se non fosse che avviare un’attività insieme non è come andare in vacanza. Si trascorrono 10 ore al giorno con questa persona. Si sperimentano pressioni, stanchezza, dubbi, fallimenti… Se non siete allineati, le cose esplodono 💥.
E quello che spesso manca è l’ammirazione reciproca. Toinon dice:
“Devi lavorare con persone che ammiri. E che ti ammirano a loro volta.”
Senza di ciò, si creano frustrazioni, tensioni… e spesso rotture (anche legalmente complicate). Collaborate con persone che rispettate profondamente per quello che fanno. E che rispettano il vostro lavoro tanto quanto voi rispettate il loro 🤩
Errore 12: credere che assumere stagisti gratis sia redditizio.
Sulla carta, sembra pratico gestire la propria attività con una serie di tirocinanti gratuiti. Ma in realtà non funziona (soprattutto all’inizio). I tirocinanti si aspettano che siamo noi a formarli, a guidarli. E questo è normale. Ma quando il team è piccolo, non si ha il tempo o la struttura per supervisionarli adeguatamente.
👉 Risultato:
- Si passa una quantità spropositata di tempo a gestirli.
- Non hanno l’autonomia necessaria.👶🏻
- Alla fine, nessuno vince davvero.💸
Un buon reclutamento è meglio di tre profili gratuiti “”. È meglio investire in una persona motivata, competente e che si possa responsabilizzare fin dall’inizio. ✅
Errore 13: Pensare che essere un imprenditore significhi saper gestire
« Essere un imprenditore ed essere un manager sono due competenze diverse. »
È un punto che molti sottovalutano (e Toinon è il primo):
saper eseguire, vendere, codificare, lanciare un progetto… non significa saper gestire un team.👯♀️
Eppure, molto rapidamente, il successo di un’azienda dipende dalle persone che porta a bordo. Se ogni manager non è formato, allineato e capace di aiutare gli altri a crescere… la macchina finirà per fermarsi. Non appena l’azienda ha iniziato a crescere, si è reso conto che le sue capacità di “esecutore” non erano più sufficienti. Doveva imparare ad ascoltare, delegare, gestire e motivare. 💪🏻
Non appena la vostra azienda nascente ne ha i mezzi, investite nel miglioramento delle vostre capacità manageriali. Questa è una leva enorme per crescere da 5 a 15, poi a 30 persone… mantenendo una sana cultura delle risorse umane .🌟
Errore 14: Reclutare perché “si può fare”
Quando qualcuno sembra simpatico, motivato e “pieno di potenziale”, si è tentati di integrarlo nel team. Ma se non avete un’esigenza precisa, la situazione diventa presto poco chiara. E in una startup, la vaghezza costa cara💰
Ogni persona deve risolvere un problema concreto, con una missione chiara e misurabile. Reclutare “per ogni evenienza” o “perché c’è bisogno di qualcuno” spesso porta più confusione che efficienza. Il sentimento non è sufficiente. Reclutate quando sapete esattamente il perché 🤓.

Lanciare una startup : Errori operativi
Quando si lancia un’azienda, spesso si pensa di dover “ fare quello che fanno i grandi”: creare una struttura ordinata, organizzare il reclutamento, partecipare a eventi, rendersi visibili… Ma in realtà, sono spesso queste “decisioni logiche” a farvi perdere tempo, energia e, soprattutto, ad allontanarvi dall’essenziale. 😌
Errore 15: creare una struttura legale troppo presto
Quando si avvia un’attività, si pensa che il primo passo sia la creazione di una società. Si inizia a pensare agli statuti legali, all’apertura di un conto commerciale, si esaminano i diversi tipi di società, e poi si inizia a preoccuparsi delle responsabilità e delle percentuali di azioni…🤯
Ma Toinon lo spiega molto semplicemente: finché non si ha un cliente, non ha senso.
Quello che dovete fare per prima cosa è testare. Vedere se qualcuno è disposto a pagare per la vostra idea. E per farlo, non avete bisogno di uno studio legale o dello status di SAS. Tutto ciò di cui avete bisogno è una semplice soluzione di fatturazione, lo status di freelance o anche… una demo un po’ raffazzonata.
La parte amministrativa viene dopo. Quello che conta all’inizio è: c’è qualcuno pronto a tirare fuori la carta di credito? 💳
Errore 16: Troppo networking inutile
« Passate il vostro tempo a fare fumo… ma il vostro prodotto non avanza. »
Agli inizi, Toinon ha fatto quello che fanno in molti: è passato da una competizione all’altra, da un’incubatrice all’altra, da un evento di startup all’altro, da un network café all’altro, da un pitch a una giuria…
E gli piaceva molto. Perché lusinga l’ego, dà visibilità, vieni chiamato “giovane imprenditore promettente”, vieni pubblicato sulla stampa locale… 🎤📸
Ma quando l’euforia svanisce? Niente. Nessun cliente. Nessun prodotto finito. Nessun feedback utile. Il tempo speso a fare rete è tempo non speso a costruire. Solo perché siete ovunque… non significa che state arrivando da qualche parte.
Errore 17: gestire con troppi feedback negativi
Quando si avvia un’azienda, si vuole fare le cose in fretta, fare tutto bene, ottimizzare ogni dettaglio. Così passate il vostro tempo a correggere, a sottolineare ciò che non va, a dire “fai meglio”, “non è ancora tutto”, “potresti migliorare”.🤔
È normale che vi venga chiesto. Ma se non si fa altro che questo, si finisce per far venir meno la motivazione.
Perché sentirsi dire solo ciò che non va è demoralizzante. Si perde fiducia, non si è più disposti a prendere l’iniziativa e si diventa troppo prudenti. E questo è esattamente il contrario di ciò che serve a una startup 😥.
Feedback non serve solo per correggere. Si usa anche per incoraggiare, motivare, riconoscere ciò che funziona. Prendete l’abitudine di dire “grazie”, sottolineando ciò che è stato fatto bene, anche se è “normale”. 🥰
Lancio della start-up: Errori operativi
Quando si crea una start-up, si vuole fare bene. Volete muovervi velocemente, strutturarvi, assumere e dimostrare che state facendo progressi. Ma nella fretta, a volte prendiamo delle scorciatoie… o evitiamo alcuni passaggi scomodi 😒.
Errore 18: Offrire un prodotto gratuito… per paura di svendersi
Questo è un errore molto comune quando si inizia: non osare vendere. Avete paura che non sia “abbastanza pronto”, avete paura di disturbare le persone, avete paura del rifiuto… così prendete la via più facile: offrite il vostro prodotto gratuitamente, “il tempo di ottenere un feedback”.😔
Ma in realtà un utente gratuito non si impegna. Prova, dà un parere educato e poi passa oltre. Non vi dirà mai se il vostro prodotto è davvero valido, perché non l’ha pagato.
L’unica vera convalida è quando qualcuno accetta di pagare, anche una piccola somma. Allora saprete che ciò che state offrendo risolve un problema concreto. Offrire un prodotto gratuitamente non significa renderlo accessibile. Spesso significa evitare la scomoda fase della vendita. Ma bisogna arrivarci, e prima lo si fa meglio è😎
Errore 19: paura di aumentare i prezzi
Un altro errore classico è quello di fissare un prezzo basso, o addirittura troppo basso, per paura di spaventare i clienti. Ci diciamo che dobbiamo rimanere “competitivi”, che non dobbiamo essere troppo avidi, che inizieremo “in piccolo” e poi vedremo. 😬
In pratica, però, questo riflesso può creare due grossi problemi 👇🏻 :
- Attirate i clienti sbagliati, che non vedono il valore del prodotto e vi faranno perdere molto tempo 🥲 .
- Vi sottovalutate, il che può danneggiare sia la vostra immagine che la vostra redditività.📈
Raddoppiare i prezzi a volte significa semplicemente raddoppiare le vendite senza cambiare nient’altro. E significa lavorare con clienti più coinvolti ed esigenti, che vedono quello che state facendo come un investimento, non come un “affare”.💸
Offrire un prezzo basso all’inizio può essere una buona strategia di marketing per entrare nel mercato. Ma una volta che i clienti sono fedeli e il marchio è ben consolidato, aumentare i prezzi diventa una delle migliori leve per la crescita 📊.
Lancio della start-up: Suggerimenti per i bonus
Oltre ai classici errori di “” su prodotto, team o vendite, ci sono anche quelle piccole cose a cui non pensiamo necessariamente di dare la priorità… ma che, alla fine, possono davvero fare la differenza 😉 .
Errore 20: non pensare “prima all’inglese” fin dall’inizio
« Questo è un mondo internazionale. Pensate subito alla vostra attività in inglese. »
È un errore che commettono molte aziende francesi: pensare prima al locale, pensare a “l’aspetto internazionale lo vedremo più avanti”.🗺️
Ma lui insiste: non appena si lavora nel SaaS, nei prodotti digitali o anche nel B2B… bisogna entrare in modalità globale.
Perché?
- Potete scalare più velocemente 🌍
- I mercati di lingua inglese sono enormi 🤩
- E soprattutto, se il vostro prodotto è buono, non c’è motivo di limitarsi al vostro dipartimento 😎
Errore 21: tenere segreta la propria idea
« Più si parla della propria idea, meglio è. »
È un errore molto comune tra i titolari di progetti: temono che la loro idea venga rubata. Di conseguenza, non ne parlano, se la tengono per sé, lavorano nei loro angoli per mesi e mesi…🤫
Toinon dice il contrario. E insiste: bisogna parlare a tutti della propria idea.
Siamo 8 miliardi sulla Terra. Quindi per la vostra idea “innovativa” ci sono solo tre possibilità 👇🏻 :
- Siete tra i primi 0,00001% dell’umanità e siete un genio, il primo a pensarci 🤓.
- L’idea esiste già, il che significa che altri l’hanno avuta prima di voi.👀
- È già stata provata… ma non ha funzionato, il che potrebbe indicare che il modello non è praticabile.🤔
In ogni caso, non c’è motivo di tenere segreta la vostra idea. Raccontatela a tutti, sempre. È il modo migliore per migliorarla, metterla alla prova con la realtà… e farla crescere.
Tutti hanno un’idea. Ciò che fa la differenza è l’esecuzione. Quindi parlate, scambiate, confrontatevi, adattatevi. È così che si fanno progressi.
Che ne dite di un riassunto? Come avviare una startup
Creare una start-up come fondatore è un salto notevole. Si impara man mano che si procede, spesso sbattendo contro i muri… e a volte desiderando di averlo saputo prima. 😅
Con questo elenco, l’idea non è quella di evitare tutte le insidie (spoiler: ne farete comunque qualcuna 😇 ), ma almeno di risparmiare tempo, energia… e qualche mal di testa. Tenete a mente questa lista di controllo, parlate della vostra idea, rimanete concentrati sul problema da risolvere e, soprattutto, mantenete le cose semplici, testate velocemente, vendete presto.
Ora conoscete tutti gli errori da evitare quando lanciate una startup !🚀